C.A.S.E. (Communication, Alert, Safety, Emergency) In quali aree operative l’Ente può affidarsi a Paola Balestri ed al suo staff?
01
Alert, Ultimo Miglio e Centro Operativo Comunale
Analisi dei rischi per la sicurezza in affiancamento alle forze dell’ordine e ai responsabili dell’Ente.
Geolocalizzazione delle aree a rischio e degli obiettivi di intervento adeguati alle fasi di allerta.
Segmentazione della popolazione e definizione dei rischi relativi.
Gestione dei sistemi e degli strumenti di allerta.
Assistenza h24, con possibilità di monitoraggio prima, durante e dopo l’evento.
Obiettivo di queste attività: organizzare il piano di intervento in caso di emergenza per intervenire nei tempi giusti per la salvezza dei cittadini.
02
Formazione
Formazione dei vertici dell’Ente (sindaco, assessore alla protezione civile, dirigente, responsabile di settore, comandante della polizia locale etc.) per l’utilizzo degli strumenti di allerta con allineamento e regolamentazione di tutte le fasi del processo.
Sensibilizzazione e formazione del “cittadino civico” sulle norme di comportamento durante le fasi di emergenza, con l’obiettivo di massimizzare l’effetto del messaggio e ridurre i rischi per la popolazione.
Obiettivo di queste attività: sviluppare negli amministratori pubblici la resilienza, ovvero la capacità di far fronte a situazioni d’emergenza senza farsi assalire dal panico.
03
Gestione Media, Marketing Territoriale
Obiettivo di queste attività: informare la popolazione dei piani d’intervento previsti in caso di emergenza o di situazioni di rischio per la pubblica sicurezza.
Collaborazione organizzativa alla conferenza stampa di presentazione dei servizi di comunicazione in ambito protezione civile.
Pianificazione della campagna di comunicazione per presentare i servizi di allerta alla popolazione e incentivarla all’utilizzo di tali servizi.
Individuazione di ogni strumento di informazione adeguato alla situazione della popolazione.
04
PRATICAMENTE: I SETTE PASSI SALVAVITA
Come si sviluppa concretamente una procedura di emergenza con relativo alert?
1. Il Dipartimento Nazionale emette un bollettino di allerta.
2. Le Regioni diffondono il bollettino di allerta codificando le aree di rischio e il livello di allerta a seconda del territorio. L’allerta si reitera di norma ogni 12 ore (salvo criticità da gestire in tempo reale).
3. L’alert manager riceve la notifica e seguendo le direttive del Dipartimento Nazionale si attiva per intervenire oppure comunica lo stato di preallerta ai sindaci.
4. L’alert manager redige in tempo reale il testo da trasmettere alla popolazione e pianifica l’utilizzo degli strumenti di comunicazione in base alle necessità e al regolamento da applicare.
5. L’alert manager pianifica le strategie per il corretto coinvolgimento emotivo del cittadino: ad esempio, se il codice di allerta è poco preoccupante può creare un messaggio con voce elettronica, mentre se l’emergenza ha un livello di maggior rischio può utilizzare la voce dei massimi esponenti dell’Ente. Il tono e il linguaggio studiati per il messaggio seguono la stessa logica.
7. L’alert manager fa partire le comunicazioni attraverso tutti i mezzi concordati e ne attiva il monitor.
6. L’alert manager definisce con l’Ente la geolocalizzazione dell’allerta e le eventuali categorie specifiche cui inviare la comunicazione (es: genitori di bambini e ragazzi in età scolare/degenti domiciliari/residenti in frazioni isolate, responsabili di centri di aggregazione sociale, responsabili di strutture sanitarie etc).
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